COME VENIRE SEMPRE BENE NELLE FOTO DEL TUO MATRIMONIO
Dal punto di vista di un fotografo matrimonialista, il mondo si divide nettamente in due categorie: quella di coloro che amano le foto in posa e vi si prestano con sicurezza e quella di chi invece proprio non le sopporta e richiede espressamente un servizio più dinamico e spontaneo, in stile documentaristico.
Divertiamoci a tracciare un identikit dei due tipi di coppie per capire quali siano i bisogni e le attitudini che spingono nell’una o nell’altra direzione e che possono creare qualche intoppo in due momenti precisi della giornata delle nozze: quello delle foto in casa e quello delle foto post cerimonia.
GLI SPOSI CHE AMANO LE FOTO IN POSA
- Non hanno grandi difficoltà a guardare dritto nell’obiettivo e lo fanno avendo già un’idea di massima del risultato finale.
- Hanno osservato accuratamente svariati servizi oppure sono abituati a fotografarsi, pertanto propongono istintivamente pose che hanno già testato in precedenza.
- Amano avere sotto controllo la realizzazione del servizio fotografico.
- Vogliono essere certi di essere ritratti nel miglior modo possibile.
GLI SPOSI CHE NON AMANO LE FOTO IN POSA
- Mettono la naturalezza al primo posto.
- Preferiscono guardare poco nell’obiettivo in modo da rimanere concentrati su ciò che, intorno a loro, realmente stimola reazioni e relazioni spontanee.
- Accettano il fatto di non avere sotto controllo quello che il fotografo stia facendo.
- Temono la possibilità di avere foto in cui si trovano rigidi e non si riconoscono.
Tutti e due gli atteggiamenti nascondono pro e contro, e se un eccesso di pose può portare da un lato a un risultato un po’ troppo stereotipato per alcuni gusti, anche la loro assenza può giocare a sfavore.
Pensate ad esempio al rischio – reale, se il fotografo non sta attento – di avere molte immagini spontanee e divertenti tra cui però non ce n’è una in cui lo sposo e la sposa siano venuti bene contemporaneamente.
Ad esempio: lo sposo sfoggia un bellissimo sorriso ma proprio in quell’attimo la sposa sta masticando un vol-au-vent con conseguente guancia rigonfia; oppure la sposa è ritratta perfettamente, ma lo sposo si sta contorcendo dalle risate con i suoi amici ed è in una posizione a dir poco sconveniente.
Bel guaio!
Come si fa dunque a venire a capo di questo problema?
Innanzitutto sfatando il mito per cui si deve scegliere solo un modo o solo l’altro.
REALIZZARE LE POSE DEGLI SPOSI: ECCO COSA FA UN BUON FOTOGRAFO!
Anzi – ed proprio qui che entra in gioco l’esperienza del fotografo matrimonialista – un servizio ben riuscito contiene sempre una buona miscela di entrambi.
Nei nostri anni di esperienza la strategia che si è dimostrata vincente in tal senso è quella
della “creazione guidata di situazioni”, finalizzata a mettere gli sposi nella condizione di poter giocare. Consiste nel proporre loro alcune azioni possibilmente collegate a una emozione ben precisa. Ad esempio:
- danzare;
- ricordare e ripetere la battuta di un film;
- saltare;
- prendere un caffè al bar;
e via discorrendo. Si tratta di situazioni semplici e congeniali al carattere della coppia. Non è una questione di compiere un’azione in maniera esatta bensì di uscire, per un breve momento, dal rigore della giornata e dallo stress della cerimonia appena passata. Insomma di divertirsi!
La confidenza che scaturisce da questi momenti un po’ fuori dalla norma porta subito gli sposi a guardarsi, abbracciarsi e a interagire in maniera molto più naturale e persino a mettersi in posa senza neanche accorgersene. Questo garantisce un buon numero di foto della coppia classiche e nello stesso tempo spontanee e originali.
FIDATI DEL FOTOGRAFO CHE HAI SCELTO!
Affinché tutto questo funzioni – non lo ripeteremo mai abbastanza – è importantissimo per noi incontrare e discorrere a lungo con gli sposi, conoscere le loro aspettative e le loro inclinazioni e iniziare a strutturare un rapporto di fiducia ben prima del fatidico giorno. Questo è alla base della buona riuscita del lavoro e anche della sua velocità di realizzazione.
In conclusione ricordate: scegliete un fotografo di cui apprezzate il lavoro e che vi ispiri simpatia e fiducia. E soprattutto… lasciatevi guidare!